Autore: Carl-Henning WIJKMARK
Edizione: Iperborea
“Nella società contemporanea è l’economia a consegnare all’umanità sul Sinai le tavole della Legge”, scrive Magris, sintetizzando con questa potente immagine il tema centrale della Morte moderna: cosa succede se le esigenze del mercato diventano l’unico metro su cui si basano non solo le scelte politiche, ma anche le decisioni morali della collettività, se il valore umano è valutato in funzione del contributo sociale? Siamo in Svezia, modello di uno Stato sociale avanzato che rischia ormai di portare le finanze pubbliche al fallimento: ridurre i costi è un’impellente necessità in un paese che invecchia, con una speranza di vita in continua crescita. Come risolvere il problema del mantenimento di anziani, malati cronici e incurabili, e di tutti i soggetti deboli e improduttivi che grava sulle spalle dei membri attivi, sempre più scontenti e impoveriti dalla recessione? È questo l’obiettivo che si pone il simposio a porte chiuse organizzato da un comitato ministeriale di esperti, politici, medici, teologi e intellettuali: trovare la soluzione finale, pianificare “in modo responsabile l’avvenire di milioni di persone”, ovvero pianificare in modo razionale e democratico, anche in nome di un atavico sogno di uguaglianza, la morte. Un’eutanasia di Stato garbata e ragionevole, che sciolga dall’esistenza, con “obbligo volontario”, chi non ha più un’adeguata qualità della vita. Operetta morale provocatoria e corrosiva, pubblicata per la prima volta nel 1978, “precorre di decenni il nostro tempo”, come ha scritto Hans Magnus Enzensberger in occasione della sua recente rappresentazione in Germania, con un inquietante profetismo che sembra esplodere come un ordigno di precisione nell’attualità con tutta la sua carica accusatoria.
alcune note sull'autore:
Carl-Henning Wijkmark (Stoccolma, 1934) è uno scrittore svedese. Dopo gli studi universitari condotti sia in patria, sia all'estero, ha lavorato come giornalista di cultura e traduttore: queste due attività lo hanno portato a soggiornare in diversi paesi europei tra cui Francia, Germania e Spagna. È stato anche professore all'Università di Stoccolma.
Dal 1972 si dedica completamente alla scrittura, ambientando spesso i suoi romanzi in momenti e luoghi cruciali per la storia europea (ad esempio la Germania nazista o la Francia della guerra d'Algeria): questo gli permette di trattare temi impegnati come il contrasto tra bene e male, l'evoluzione, il potere, la cultura e la barbarie nella civiltà occidentale.
Per la sua attività di romanziere ha ricevuto diversi premi tra cui:
il premio Dobloug nel 1985
il premio Expressen's Sherlock nel 1986
il Premio dell'Accademia di Svezia nel 1994
il premio De Nios nel 2000
il premio Övralid nel 2003
il premio August nel 2007