DIZIONARIO DE MAURO
s.f.
1 CO il rianimare, il rianimarsi e il loro risultato
2 TS med., applicazione tempestiva di provvedimenti terapeutici per consentire la ripresa e la normalizzazione delle funzioni vitali, spec. dopo un evento traumatico o dopo un intervento operatorio in anestesia totale
3 TS med., reparto ospedaliero specializzato in tale tipo di terapia.
GARZANTI LINGUISTICA
s. f.
1 il rianimare, il rianimarsi, l'essere rianimato (anche fig.)
2 (med.) insieme di interventi (respirazione artificiale, stimolazione cardiaca ecc.) atti a ristabilire o sostituire funzioni vitali compromesse: praticare la rianimazione; centro, reparto, camera di rianimazione.
DIZIONARIO ENCICLOPEDICO MEDICINA - LAROUSE RIZZOLI
Insieme dei mezzi fisici, chimici e biologici adatti per ristabilire e mantenere un equilibrio umorale e funzionale normale nelle aggressioni patologiche acute gravi.
In campo medico la rianimazione mira al trattamento d'urgenza di tutti gli squilibri acuti dell'organismo. Essa proviene direttamente dall'anestesia chirurgica e inizialmente si occupava soltanto del controllo postoperatorio del paziente fino al ripristino della normalità dei parametri delle funzioni vitali. In seguito le tecniche e l'esperienza accumulata in tali situazioni vennero utilizzate in altri rami della medicina fino a diventare disciplina a sé stante per il trattamento di molte cardiopatie, pneumopatie, emorragie gastrointestinali, intossicazioni, ecc:, senza però perdere di vista il punto di partenza, ossia la necessità di assicurare a un paziente sotto i ferri chirurgici le migliori condizioni possibili. Lo scopo precipuo di ogni intervento rianimatorio è assicurare a ogni istante il mantenimento dell'equilibrio dei liquidi intra- ed extracellulari indispensabile alle cellule per lo svolgimento delle proprie funzioni vitali. Poiché tale equilibrio riflette la situazione funzionale di altri importanti settori dell'organismo la rianimazione si svolge fondamentalmente in tre direzioni: respirazione, circolazione, ricambio elettrolitico. Il risultato della rianimazione è strettamente legato al ritorno alla norma dei centri nervosi superiori (estremamente sensibili alla mancanza di ossigeno):pertanto riveste importanza decisiva la restaurazione precoce della circolazione sanguigna e, ovviamente, della funzione respiratoria. La ripresa respiratoria viene innanzitutto stimolata per via riflessa a livello del centro respiratorio, quindi per via umorale ripristinando un normale scambio gassoso. La rianimazione cardiaca viene effettuata per ovviare all'insufficienza circolatoria instauratasi in seguito a shock, a infarto miocardio, a sovraccarico acuto del ventricolo destro, a insufficienza ventricolare acuta sinistra, a fibrillazione ventricolare, ad arresto cardiaco. Il trattamento deve mirare a ristabilire rapidamente la massa sanguigna circolante; a sostenere la pressione arteriosa; ad assicurare un equilibrio elettrolitico mettendo in opera ogni mezzo atto a combattere l'acidosi e la perdita di sali; a regolare l'eccitabilità nervosa. Per far questo la rianimazione si avvale in parte di farmaci e in parte di strumenti. Le apparecchiature sono rappresentate da respiratori artificiali, esploratori e analizzatori dell'apparato circolatorio e del sangue, pacemaker, defibrillatori, materassini ipotermizzati, sistemi per la misurazione della pressione endocranica. Grazie ai progressi realizzati negli ultimi anni, la ripresa dell'attività cardiorespiratoria non presenta più, almeno in molti casi, difficoltà particolare, mentre il recupero delle funzioni nervose è ancora oggetto di studi, essendo il pericolo di complicazioni psichiche e neurologiche strettamente collegato alla durata dell'arresto circolatorio le funzioni nervose non fossero già compromesse da processi degenerativi in atto, mentre un arresto oltre gli 8-10' determina spesso lesioni irreversibili della corteccia cerebrale.